Quante volte nel corso di una visita nutrizionale capita che vengono poste domande generiche come per esempio: “Lei ha appetito in quel pasto?”. Quante volte, sfogliando riviste più o meno specializzate, abbiamo letto di diete pre-confezionate che, per definizione, possono essere considerate l’antitesi della personalizzazione e dell’ascolto? La pratica Terapeutica dovrebbe invece basarsi sull'ascolto dei bisogni primari e sulla rottura degli schemi e delle convinzioni preconcette che ognuno di noi ha e sulle quali si fonda la convinzione che un determinato comportamento a tavola sia corretto o meno. A partire dall'educazione ricevuta, fino alle influenze dei mass media o delle mode alimentari e sociali del momento, la nostra mente impara a costruire degli schemi perdendo spesso di vista il reale bisogno che abbiamo in quell’esatta fase della nostra vita. Imparare ad ascoltare la fame, la sete, la stanchezza, è il principio fondamentale del buon funzionamento del metabolismo. Ne consegue che non tutti abbiano bisogno di una colazione che sia il pasto principale oppure che sia necessario fare 4-5 pasti giornalieri. Il principio della personalizzazione può portare ad ottimi risultati. In questo senso, l’ascolto del paziente e dei suoi bisogni è il cardine su cui impostare un’adeguata educazione alimentare. Per quanto concerne la qualità degli alimenti, spesso capita che per abitudine o pigrizia si consumi ciclicamente lo stesso (basso) numero di alimenti e che quindi si possa creare una sorta di sovraccarico per l’organismo. Spesso quindi, può essere utile avere un periodo transitorio di parziale privazione di tali alimenti (es. caseina). A ciò si può arrivare naturalmente dopo un’accurata anamnesi sullo stile di vita e alimentare. La diversificazione nel tempo della qualità dei cereali e delle fonti proteiche animali/vegetali è alla base della salute della cellula e fondamentale per un adeguato apporto nutrizionale e vitaminico. Infatti, esiste una forma di malnutrizione che non ha nulla a che vedere con la magrezza, ma con la carenza di micronutrienti e l'esasperato uso di taluni alimenti. Ne sono un esempio schemi alimentari ad alto apporto proteico e lipidico che favoriscono patologie cardiovascolari ed epatiche. Una buona educazione alimentare, unitamente al movimento quotidiano, preferibilmente in Natura, possono essere ottimi precursori di benessere fisico, psichico e sociale. Solo poche generazioni fa, i nostri bisnonni abitualmente svolgevano un’intensa attività fisica aerobica, spesso quotidiana, ed assumevano al contempo un quantitativo calorico nettamente inferiore al nostro. Questo ci indica come da un punto di vista genetico, siamo perfettamente in grado di seguire uno schema nutrizionale più sano ed equilibrato. La grande sfida di oggi in campo nutrizionale, è quella di trovare il giusto compromesso fra conoscenza di ciò che di buono può derivare dall’esperienza di alcune generazioni che ci hanno preceduto, ed attuare al contempo scelte comportamentali che seguano in modo adeguato i nostri bisogni.
In questo senso, un percorso di educazione nutrizionale diviene un cammino di conoscenza di sé, alla scoperta del proprio reale benessere fuori da ogni convenzione, abitudine e pigrizia.
Il recupero di ciò che è antico, o almeno di ciò che di buono possiamo trovare nell’antico, significa anche riscoprire la Natura ed il contatto con essa. Attraverso l’attività fisica di gruppo in dimensioni vicine alla Natura stessa, ho avuto modo di provare l’efficacia di tale approccio non solo nella dimensione nutrizionale ma anche in quella psicosociale. Un approccio nutrizionale personalizzato che vada incontro ai bisogni unici dell’individuo e che sfrutti la grande biodiversità del nostro Paese, un contatto continuo con la Natura con particolare attenzione verso un’attività fisica aerobica pur modesta ma costante, e la forza del Gruppo, possono costituire le basi di un prolifico miglioramento della propria Salute globale. Dott.ssa Anna Ferrari Dietista Clinica - Counselor Collabora con l'U.O. di Gastroenterologia, Policlinico di Modena, Ambulatorio Nash/Malattie Metaboliche Rare e Ambulatorio Malattie Croniche intestinali e IBS.
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