A tre anni e mezzo dal mio trapianto di fegato, ho partecipato ai World Transplant Games nella Pallavolo e nel Basket. Insieme ad una squadra Nazionale di atleti trapiantati, sono Campione del Mondo: in entrambi gli sport.
Trapianto. Sport. Squadra. Campioni.
C’è così tanto in quelle quattro semplici parole. C’è dentro la storia di un Donatore che ha dato il suo consenso, quella del benessere che una sana attività sportiva può dare, quella di un gruppo che dopo il trapianto ha raccolto una sfida… e infine, perché no, quella di persone diversissime che in qualche modo si sono trovate ad essere così simili, portando le loro unicità oltre a tanti di quegli ostacoli che la vita può metterti davanti – celebrando insieme il dono più prezioso, creando un legame che le legherà per sempre.
L’idea di creare una manifestazione sportiva sullo stile delle Olimpiadi, ma aperta a soli trapiantati di organo solido (e oggi anche ai donatori viventi), è partita in Australia dalla World Transplant Games Federation, che da ormai 35 anni coinvolge in questo tipo di eventi Associazioni Nazionali impegnate nella sensibilizzazione sull’importanza della Donazione di Organi e Tessuti. Lo scorso Aprile si è tenuta proprio in Australia la XXIV edizione dei World Transplant Games: i Mondiali per Trapiantati. Il “nostro” evento sportivo, quello che può farti sognare di salire su un podio dopo un trapianto, magari indossando al collo la medaglia più preziosa: quella che celebra la vita.
Una cerimonia di apertura in grande stile, con tanto di delegazioni dei 45 Paesi partecipanti che hanno sfilato per le vie cittadine sventolando le proprie bandiere e regalando sorrisi ai tifosi presenti; 17 diversi sport tra cui scegliere fino a 5 discipline per realizzare il proprio sogno – o semplicemente, partecipare per poter dire: “Io c’ero”; sei giorni di evento globale, live streaming, volontari e medici impegnati per rendere l’evento non solo unico, ma memorabile. Sono solo alcune delle caratteristiche di questi Mondiali per Trapiantati, ma la parte più importante ce l’abbiamo messa noi.
4500 atleti di tutte le età, estrazioni sociali, culture, provenienze, forme fisiche, stati mentali, talenti, preparazioni, motivazioni: unite per una bellissima causa. Ma anche per ragioni personali, ognuna rispettabilissima, foss’anche la sola voglia di prendersi una rivincita con la vita. Per me è stato un po’ anche questo: riprendermi qualcosa che rischiava di essermi tolto dalla mia malattia – la Colangite Sclerosante Primitiva -, o dalla paura di dover rimanere a lungo in lista di attesa – eventualità per grande fortuna non verificata -, dagli svariati episodi di rigetto d’organo che hanno reso il mio percorso più complicato… ma sul quale non ho mai smesso di credere, dandomi fin da subito quell’obiettivo come meta: continuare a fare sport, cercare di farlo al massimo delle mie possibilità senza compromettere la mia salute, evitare le ossessioni e divertirmi il più possibile per poi raggiungere – chissà come, chissà quando – una Medaglia ai World Transplant Games.
E la medaglia (le medaglie!) sono arrivate, il 17 e il 19 Aprile 2023, sui campi di pallavolo – prima – e di basket – poi – battendo con percorsi netti tutti gli “avversari”. Che poi, diciamocela tutta: una volta conosciute le loro storie, abbattuto le barriere linguistiche, stretto la mano o scambiato un sorriso… come fai a non chiamarli “amici”?
A proposito, adesso lo potete dire a tutti i vostri, di amici: SIAMO CAMPIONI DEL MONDO TRAPIANTATI, lo siamo tutti – soprattutto quelli che sentendovi raccontare la nostra storia, decideranno di diventare Donatori di Organi e Tessuti. Permettendo ad altri di vincere il loro Mondiale, amare la vita. Celebrarla. Viverla.
Video ufficiale: https://youtu.be/LFpQ6kY8y1Y
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