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Indicazioni nutrizionali per il paziente trapiantato di fegato

L’incremento dell’apporto calorico che si registra frequentemente fin dai primi mesi dopo il trapianto e l’azione pro-dismetabolica esercitata dalla terapia anti-rigetto, espongono il paziente trapiantato ad un elevato rischio di sviluppo di malattie metaboliche (ipertensione arteriosa, diabete mellito, dislipidemia, sindrome metabolica, steatoepatite non-alcolica), cardiovascolari ed oncologiche.

L’approccio ideale è quello di prevenire l’incremento ponderale mettendo in atto fin dal primissimo periodo post-trapianto, comportamenti e scelte alimentari efficaci.

Tra i vari approcci dietetici possibili, quello che certamente desta il maggior interesse ed appare particolarmente indicato nel contesto trapiantologico, è quello rappresentato dalla Dieta Mediterranea. I motivi sono molti. Innanzitutto, è la nostra dieta. Mediterraneo significa cultura, tradizioni, storia, la nostra storia. Mediterraneo è la porta dell’Europa, è una zona con un’incredibile ricchezza biologica, è un patrimonio. E la Dieta Mediterranea è in grado di ridurre il rischio metabolico, cardiovascolare ed oncologico, oltre che avere un effetto positivo sul tono dell’umore e sulla qualità di vita.

In merito al significato della Dieta Mediterranea, riportiamo di seguito quanto presente nel sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: “Il 16 novembre 2010, a Nairobi in Kenya il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approvava l'iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. L'Unesco riconosceva, in questo modo, il valore di pratiche stratificate nel tempo, trasmesse di generazione in generazione in molti dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sottolineando come la Dieta Mediterranea, definizione moderno per una pratica e una storia antichissima, fosse molto più che un semplice elenco di alimenti. La Dieta Mediterranea promuove l'interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del Mediterraneo".

Entrando nel merito di come si possa seguire ed attuare una Dieta Mediterranea, rimandiamo alla lettura delle “Linee Guida per una sana alimentazione-revisione 2018” a cura di CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che, appunto, si basano su quel modello alimentare.

Un aspetto specifico del paziente trapiantato che differisce rispetto a dette indicazioni e alla Dieta Mediterranea, riguarda l’apporto di alcolici, generalmente consentito in modeste quantità ed invece assolutamente controindicato nel paziente che abbia affrontato un trapianto di fegato.

Basandoci quindi sulle “Linee Guida per una sana alimentazione” ma anche su consigli specifici tarati sul paziente trapiantato, possiamo riportare alcune indicazioni di massima.

Naturalmente, quanto di seguito riportato, rappresenta una semplificazione del regime dietetico necessario che deve essere, per forza di cose, personalizzato. Tuttavia, rappresentano una buona base di partenza.

 

FRUTTA E VERDURA​

  • Assumere cinque porzioni fra frutta e verdura al giorno preferibilmente di colore diverso (porre attenzione comunque all’apporto di potassio in quanto il paziente trapiantato può incorrere nell’incremento sierico di questo elettrolita). 

  • Seguire la stagionalità ed evitare cotture prolungate della verdura.

  • Assumere regolarmente frutta secca con guscio, in modeste quantità e preferendo prodotti "al naturale".

  • Frutta, frutta secca e verdura possono rappresentare ottimi spuntini. 

 

CARNE, PESCE E LATTICINI

  • Prediligere tagli di carni magri e pollame.

  • Assumere pesce frequentemente (3 volte a settimana), preferibilmente fresco ma anche surgelato.

  • Prediligere i legumi sia freschi che secchi.

  • Consentito il consumo di 2 uova a settimana.

  • Assumere latte vegetale o latte vaccino magro.

  • Consentito il consumo di formaggio fresco a basso contenuto di grassi (per mantenere livelli adeguati di calcio).

  • Evitare condimenti di origine animale come il burro; raccomandato l’olio extravergine d’oliva ma a crudo.

  • Evitare, se non occasionalmente, formaggi stagionati e salumi. 

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PASTA E DOLCI

  • Prediligere pane, pasta, riso o altri cereali preferibilmente integrali.

  • Evitare bevande zuccherate di qualsiasi natura.

  • Limitare l'uso zucchero (es. l'aggiunta a bevande quali thè o caffè).

  • Tra i dolciumi, preferibile l'uso di prodotti da forno.

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CONSIGLI GENERICI

  • Evitare tassativamente l'assunzione di alcol.

  • Evitare tassativamente il tabagismo.

  • Mantenere una dieta a basso contenuto di sale.

  • Fondamentale assumere un ingente quantitativo di acqua (che può oscillare dai 2 ai 3 litri nelle 24 h a seconda del peso corporeo): utile anticipare il senso della sete e bere piccoli quantitativi di acqua alla volta; la disidratazione va assolutamente evitata primariamente per evitare lo sviluppo di insufficienza renale.

  • Evitare il pompelmo e il succo di pompelmo a causa dei possibili effetti sugli immunosoppressori (ciclosporina e tacrolimus).

  • ​Attenersi ad una dieta ricca di fibre.

  • Evitare sostanze erboristiche o omeopatiche ed in generale, pratiche di auto-medicazione.

  • Attuare attività fisica personalizzata (a seconda delle proprie capacità ed in base a quanto trascorso dal trapianto; evitare attività che determinino un incremento della pressione intra-addominale).

  • Monitorare il peso corporeo e la circonferenza addominale (quest’ultima correlata più fedelmente rispetto al peso al rischio dismetabolico e cardiovascolare).

  • Evitare cibi crudi o di non sicura provenienza (attenzione, per esempio, al consumo di funghi).

  • Prediligere cotture come vapore, cartoccio, microonde.

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Estremamente utile e consigliato studiare ed avere sempre a disposizione la nuova piramide alimentare che schematizza in modo estremamente pratico ed immediato i concetti sopra espressi.

 

Bibliografia

- https://www.mayoclinic.org/diet-nutrition/art-20037197

- Martínez-González MA, Gea A, Ruiz-Canela M. The Mediterranean Diet and Cardiovascular Health. Circ Res. 2019 Mar;124(5):779-798. doi: 10.1161/CIRCRESAHA.118.313348. PMID: 30817261.

- Oddo VM, Welke L, McLeod A, Pezley L, Xia Y, Maki P, Koenig MD, Kominiarek MA, Langenecker S, Tussing-Humphreys L. Adherence to a Mediterranean Diet Is Associated with Lower Depressive Symptoms among U.S. Adults. Nutrients. 2022 Jan 11;14(2):278. doi: 10.3390/nu14020278. PMID: 35057462; PMCID: PMC8780598.

- Yiannakou I, Singer MR, Jacques PF, Xanthakis V, Ellison RC, Moore LL. Adherence to a Mediterranean-Style Dietary Pattern and Cancer Risk in a Prospective Cohort Study. Nutrients. 2021 Nov 13;13(11):4064. doi: 10.3390/nu13114064. PMID: 34836319; PMCID: PMC8622098.

- https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/202

- https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

Image by Andreas Weilguny
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