Composizione corporea e performance cardiovascolare nei trapiantati di rene e di fegato
A cura della Dott.ssa Laura Stefani, Dirigente Medico, Unità Operativa di Medicina dello Sport e dell’Esercizio, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.
Il successo del post-trapianto di organo solido dipende da molti fattori e, tra questi, anche la gestione dello stato nutrizionale. Aspetti di fragilità e di compromissione dello stato della composizione corporea si concretizzano, nei trapiantati, nell’arco di anni primariamente a seguito dell’inattività fisica prolungata che si instaura sia prima che dopo il trattamento chirurgico. La malnutrizione proteico-energetica è spesso aggravata dall’uso di farmaci salva-vita immunosoppressori. Il bilancio azotato negativo, con perdita di massa corporea magra e dei depositi di grasso, richiede al tempo stesso anche un adeguato controllo dell'equilibrio idro-elettrolitico. Diventa fondamentale, pertanto, la valutazione iniziale ed il follow-up di questi parametri nel soggetto trapiantato per pianificare un programma di esercizio fisico che conduca ad una corretta performance cardiovascolare e riduca i rischi legati alla attività fisica stessa.
Nei programmi di ricondizionamento dello stile di vita, è possibile effettuare la valutazione della composizione corporea attraverso Bioimpedenziometria (BIA).
Le analisi mediante BIA, esame condotto esternamente con 4 elettrodi posti agli arti di un emisoma, restituisce informazioni sia dal punto di vista nutrizionale (fornendo dati sulla percentuale di massa magra, massa grassa e massa cellulare) che dal punto di vista dello stato di idratazione e distribuzione dell’acqua nei tessuti.
Attualmente la valutazione del solo Body Mass Index, che scaturisce dal peso e dall’altezza del soggetto, benché risulti molto utilizzata in ambito assistenziale, rappresenta un modo restrittivo ed insufficiente per individuare la presenza di fattori di rischio cardiovascolare e la fragilità dei soggetti in esame. Studi preliminari hanno messo in evidenza come ad un’adeguata composizione corporea, si associ ad una performance cardiovascolare migliore, con valori di VO2 max (parametro che stima al test cardiopolmonare la capacità di estrazione tissutale di ossigeno) più elevati. In aggiunta, un altro aspetto importante, è quello di prevenire la sarcopenia, potenzialmente correlabile ad un maggior rischio di fragilità muscolo-scheletrica.
Bibliografia
- Mascherini G, Zappelli E, Castizo Olier J, Leone B, Musumeci G, Totti V, Irurtia A, Roi GS, Mosconi G, Sella G, Nanni Costa A, Stefani L. Bioelectrical impedance vector analysis (BIVA) in renal transplant recipients during an unsupervised physical exercise program. J Sports Med Phys Fitness. 2020 Apr;60(4):594-600. doi: 10.23736/S0022-4707.19.10181-8. PMID: 32396287.
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